Ancora una volta, Six Organs of Admittance mette in mostra l'intricato groviglio di dita sulla tastiera e il lampo del lens flare che squarcia l'aria, mentre il futuro si inarca a 360 gradi per diventare anch'esso parte del passato. Le oscillazioni in questa ciotola di vetro si propagano eternamente verso l'esterno, ma sono radicate a terra dove tutte le creature si muovono e comunicano, anche gli esseri umani. Un'intima espressione cosmica, da archiviare sotto la voce: rural-industrial psych, ecosystem goth.
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